il Tacco di Bacco

R+R=NOW apre il Locus Festival 2018/ Il supergruppo di Robert Glasper, Terrace Martin, Christian Scott, Derrick Hodge, Justin Tyson e Taylor McFerrin al Mavù di Locorotondo

R+R=NOW apre il Locus Festival 2018/ Il supergruppo di Robert Glasper, Terrace Martin, Christian Scott, Derrick Hodge, Justin Tyson e Taylor McFerrin al Mavù di Locorotondo
R+R=NOW feat Robert Glasper, Terrace Martin, Christian Scott Atunde Adjua, Derrick Hodge, Justin Tyson, Taylor McFerrin. Locus Festival 2018 7 Luglio 2018 - Mavù Masseria - Cisternino C’è chi andrà al North Sea Jazz Festival a Rotterdam il 13 Luglio e 15 Luglio, chi al Montreux Jazz Festival il 14 Luglio, chi li vedrà in Belgio, chi a Londra, chi a Nizza, per noi è stato sufficiente andare alla prima serata del Locus Festival, sabato 7 al Mavù, luogo di musica e magia, che stupisce sempre per la sua naturale bellezza, lo diciamo col cuore emozionato dai ricordi di tanti bellissimi concerti che si sono tenuti qui. Bellezza che non lascia indifferenti gli artisti on stage, come Robert Glasper, veterano del festival, è questa infatti la sua quarta partecipazione al Locus Festival, nel 2013 e nel 2016 col progetto Experiment mentre nel 2015 in forma di trio jazz acustico. Sabato on stage si è esibita una formazione che molti definiscono Supergruppo, gli R+R = Now , composta da Robert Glasper: Keyboards, Terrace Martin: Keyboards & Saxophone Christian Scott aka aTunde Adjuah : Trumpet, Derrick Hodge: Bass, Justin Tyson : Drums, Taylor McFerrin: keyboards. mpc, beatbox/vocals. Quello che accomuna tutti questi artisti è l’innovazione che stanno introducendo nel mondo del jazz, il suono diventa collettivo, il jazz è stato inteso sempre come un flusso d’improvvisazione di un solista su un tema, che è solo un opportunità per dare spazio al talento; l’elemento di rottura che porta questo ensemble, è la realizzazione di un atmosfera collettiva, corale dove il tema stesso è costruito dall’ispirazione del gruppo, attigendo da tutte le esperienze musicali del momento. Nina Simone in una sua intervista dichiarò “Reflect and Respond Now” parole che danno il nome al gruppo (R+R=Now), e ne costituiscono l’ispirazione “Rispecchia i tempi che vivi e reagisci” significa per Glasper e compagni cambiare il jazz perché il cambiamento è il dna del jazz. È questa la spiegazione della composizione del sestetto che ben rappresenta la scena più geniale e innovativa della black music culture. Il pubblico sembra apprezzare la performance, nella quale percepiamo una forte presenza dell’elettronica, probabilmente dobbiamo abituarci un po all’effetto applicato alla tromba customizzata in“Gillespy Style” di Christian Scott aTunde Adjuah da New Orleans, noto per quella che lui chiama “stretch music” uno stile musicale unico nato dal ritmo, melodia e armonia del jazz contaminato da essenze di altri generi musicali e culturali come il rock e l’hip-hop. A volte Scott è affiancato in sessione dal sax contralto del vocalist Terrace Martin, che si alterna ai sintetizzatori, Martin è noto come musicista e produttore, anche di Kendrick Lamar nell’album To Pimp a Butterfly”. Perfetta la ritmica dell’esperto Derrick Hodge al Basso e di Justin Tyson alla batteria, trova spazio in questo ensemble Taylor McFerrin, conosciuto ai più come interprete di musica elettronica, grazie all’album Early Riser, figlio d’arte di Bobby, esploratore di tecniche vocali molto prima dell’avvento del beatboxing di cui Taylor ha dato prova delle sue capacità tanto che Terrace non ha resistito alla voglia di accennare alcuni movimenti di break dance. Robert Glasper, che da sempre si muove tra il jazz più puro e tradizionale, tanto da meritarsi la partecipazione alla soundtrack del film Miles Ahead, a quello più sperimentale ed elettronico ha assemblato un gruppo“egualitario” ed afferma in un intervista che R+R= NOW racconta “la nostra storia dal nostro punto di vista… un sound onesto, in cui fluiscono ed affiorano hip-hop, EDM, jazz, e anche – ma sì – reggae... un gruppo di tizi che si rispettano tanto da passarsi la palla di continuo.” Un feeling evidente durante tutto il concerto, il tempo ci dirà quanto questa operazione influenzerà la musica e lo stile del jazz del prossimo decennio, noi nel frattempo ci godremo ancora l’estate della Valle d’Itria approfittando dei tanti concerti e iniziative culturali proposte dal Locus Festival. A.O.

09/07/2018 16:53
lovelive

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