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Metal Detector: luci e ombre di un dispositivo controverso

Metal Detector: luci e ombre di un dispositivo controverso

Si tratta di uno strumento molto particolare, tanto semplice dal punto di vista del funzionamento quanto affascinante per quanto riguarda il design e le possibili applicazioni d'uso. 

Dal momento che capita sempre più spesso di imbattersi in persone che adoperano un metal detector, soprattutto sulle spiagge in estate, cerchiamo di capire un po' come funziona, a cosa serve e quali sono gli aspetti legali connessi al suo possesso e utilizzo.

Un po’ di storia

Come la maggior parte delle invenzioni tecnologiche, anche quella del metal detector ha origine da esigenze militari. Durante gli anni '30, infatti, i laboratori dell'esercito statunitense riuscirono a creare uno strumento in grado di localizzare corpi metallici sepolti, al quale venne appunto dato il nome di detector, ovvero rilevatore.

I primi metal detector vennero quindi utilizzati dai militari per individuare mine e altri ordigni bellici inesplosi; il suo impiego in ambito civile a questo scopo, di conseguenza, ha contribuito e contribuisce ancora a salvare migliaia di vite umane ogni anno. 

Con l'evoluzione della tecnologia e l'introduzione dei transistor, prima, e dei microchip poi, questi dispositivi, inizialmente molto pesanti e ingombranti, sono diventati molto leggeri e facili da trasportare. Anche il loro funzionamento è diventato più semplice e alla portata di tutti, ragion per cui sono apparse numerose tipologie dalle applicazioni più o meno specifiche.

Le varie tipologie

Tralasciando i metal detector a installazione fissa, come quelli che si usano nelle banche e negli aeroporti per esempio, o i modelli portatili utilizzati dal personale di sicurezza addetto al controllo dei varchi, quelli che ci interessano in maniera particolare sono i modelli manuali portatili. Ci riferiamo quindi al metal detector con l'asta alla cui estremità si trova il caratteristico “piatto” da tenere in sospensione a pochi centimetri dal suolo mentre si effettua la ricerca.

La maggior parte dei modelli portatili in commercio è progettata per rilevare diversi tipi di metalli a seconda di come viene impostato lo strumento. Tra questi ci sono i metalli ferrosi, caratterizzati da elevate proprietà magnetiche e conduttive, i metalli non ferrosi, che sono fortemente conduttivi ma non magnetici, e gli acciai, che oltre a non possedere proprietà magnetiche sono anche poco conduttivi.

Tra i vari metalli che è possibile rilevare, di conseguenza, sono inclusi anche l'oro e l'argento; nella maggioranza dei casi, quindi, i metal detector sono utili per localizzare vecchie monete o reperti archeologici, gioielli e altri oggetti metallici smarriti oppure ordigni bellici, come è accaduto di recente a Belluno, e di fatto chi li adopera lo fa principalmente a questo scopo.

Il rispetto della legge

Il metal detector professionale, quindi, è uno strumento decisamente interessante ma allo stesso tempo anche molto controverso, e sempre più spesso e volentieri, purtroppo, viene utilizzato per scopi illeciti; ogni nazione, quindi, ha le sue leggi specifiche in materia.

Nel caso specifico dell'Italia, per esempio, il metal detector è di vendita libera, ma la legge stabilisce che la ricerca privata a scopi archeologici è vietata. Ulteriori limitazioni sono rappresentate da condizioni particolari: non è possibile eseguire ricerche all'interno di terreni di proprietà privata per esempio, a meno che non si disponga di un'autorizzazione scritta del proprietario, allo stesso modo non è possibile usare il metal detector in zone di interesse archeologico, architettonico, naturalistico, paesaggistico e a destinazione d'uso agricolo, nonché in luoghi di culto, cimiteri, castelli e ville antiche.

Laddove è possibile eseguire liberamente la ricerca, poi, è necessario in ogni caso seguire rigide direttive: bisogna rispettare l'ambiente e la flora, si devono sempre ricoprire accuratamente le eventuali buche di ricerca e si deve asportare qualsiasi sporcizia presente sul luogo, anche se non è stata prodotta dal cercatore.

Nel caso in cui la ricerca sia coronata da successo, invece, si ha l'obbligo di segnalare sempre e comunque gli oggetti ritrovati, portandoli all'Ufficio Oggetti Smarriti del Comune di appartenenza; secondo la legge, inoltre, non è possibile trattenere gli oggetti rinvenuti che hanno un'età di oltre 50 anni, in quanto potrebbero rivestire interesse storico.

In questo caso specifico, e per i ritrovamenti che potrebbero avere un potenziale interesse archeologico, è obbligatorio denunciare gli oggetti mediante degli appositi modelli da consegnare alla Soprintendenza entro le 24 ore successive al ritrovamento; se la Soprintendenza giudica che l'oggetto non ha alcun tipo di interesse, storico o archeologico, in quel caso può essere restituito a colui che lo ha ritrovato.

In caso di ritrovamento di oggetti di chiara origine bellica, invece, bisogna avvertire immediatamente i Carabinieri; a parte la potenziale pericolosità, infatti, la legge proibisce in maniera tassativo la detenzione di oggetti o parti di origine bellica, i quali potrebbero essere usati per ricostruire ordigni o strumenti atti a offendere.

30/01/2020 16:47
Alessandro

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