I genitori, appassionati di cinema e di teatro, arriveranno, in un particolare momento della propria vita, dopo i primi mesi di vita del proprio bambino a pensare: quando sarà possibile tornare a guardare una cosa con il nostro piccolo?
Allora si inizia a pensare a un passeggino che sia facile da portare dietro, che non sia ingombrante e che ci permetta di poter aver un comodo appoggio per il nostro piccolo se dovesse addormentarsi.
Il punto, però, non è solo quello. Anche se molto importante perché nostro figlio deve sentirsi comodo e accolto. L’altro punto è: reggerà un film o uno spettacolo intero.
E allora qui la domanda: qual è l’età giusta per portare con noi i nostri figli?
Esiste l’età giusta?
Probabilmente no. Probabilmente dobbiamo essere noi genitori a capire se il nostro bambino è abbastanza attento a casa per uno spettacolo da guardare senza piangere o distrarsi o distrarre le persone che ci sono accanto. Quindi è, in teoria, abbastanza difficile capire quale sia il momento giusto. C’è chi dice di aspettare un po’, sui 5 anni, per pensare di avere la giusta attenzione. Ma qui non si tratta solo di attenzione ma anche di avere la libertà di poter andare al cinema o a teatro, con il proprio figlio, senza problemi.
Allora si torna all’idea dell’appoggio, del passeggino, di buona qualità che ci permetta libertà di movimento ma ci permetta anche di avere un piccolo comodo che guardi o si addormenti in tranquillità. E l’arte, direte voi?
Insegnare ai piccoli l’arte
Il pittore Mark Rothko, trovatosi ad insegnare a un gruppo di 20 bambini cosa fosse l’arte, disse che bisognava sempre rapportarsi ai piccoli con semplicità insegnando prima i colori e l’arte contemporanea e poi arrivare a far comprendere loro, gradualmente, i capolavori più complessi. Altrettanto, a nostro avviso, andrebbe fatto dai genitori con i piccoli per appassionarli a uno spettacolo o a un film. Qui non si tratta di un capriccio per far sì che i genitori vadano a teatro ma è un’educazione al bello che il bambino si porterà avanti per tutta la vita.
Il piccolo si può annoiare?
Ben venga anche la noia, se abbiamo la capacità di inculcare al nostro piccolo un po’ di arte, di quello che ci piace, un po’ di arte. E tutto quello che conosciamo, tutto quello che amiamo, arriva al piccolo anche sotto forma di noia iniziale. Tutto quello che dobbiamo fare è stimolarlo verso il diverso, verso l’artistico, verso l’attenzione. E non sarà difficile stimolarlo, appunto, se il piccolo sarà attratto dall’arte in genere e da tentativi di arte, anche in casa, anche con un pennarello, anche con una marionetta di pezza. Basta saper stimolare la curiosità per rendere un bimbo felice. E avere un bambino felice in casa è tutto quello di cui due genitori dovrebbero preoccuparsi, anche prima del teatro che, però, non è solo uno sfizio, è una necessità d’arte assoluta.
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18/09/2020 00:00
Alessandro
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