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Violenza di genere: come difendersi in strada

Violenza di genere: come difendersi in strada

Uno degli argomenti più frequenti dell’ultimo periodo riguarda proprio la violenza, fisica e verbale, nei confronti delle minoranze culturali, delle persone omosessuali, appartenenti a categorie LGBTQI o contro le donne. Nonostante si stia tentando di promuovere una legge che condanni tali soprusi, nel frattempo, tutto ciò che si può fare è tentare di difendersi e, soprattutto, avere il coraggio di denunciare, a partire da reati che potremmo definire meno gravi come il catcalling, fino ad arrivare alle percosse e agli stupri.

Il dress code è importante?

Ciò che contraddistingue i Paesi sviluppati, occidentali o orientali che siano, rispetto ai quei pochi luoghi al mondo dove purtroppo ancora oggi non vengono rispettati i diritti umani basilari, è la possibilità di esprimere la propria personalità in quanto individui unici e imperfetti. Dire a una donna, o a qualsiasi altra persona, che ciò che indossa potrebbe innescare pensieri sessuali e dunque indurre alla violenza non solo è sbagliato, ma giustifica anche l’operato di tali degenerati.

Consigliare a una ragazza di non bere durante un’allegra uscita con le amiche, poiché potrebbe finire per essere stuprata da chi ne ha approfittato della sua ebbrezza, non dovrebbe rappresentare la normalità, considerato che lo stesso discorso non verrebbe fatto a un uomo che si reca con la sua comitiva in discoteca.

È stato dimostrato, inoltre, che la maggior parte delle vittime di violenza sessuale non indossavano affatto abiti succinti, ma erano vestite in tuta, pigiami o comunque semplici pantaloni lunghi o maglioni pesanti.

Cosa dice la legge

Secondo lo Stato italiano è possibile usufruire della legittima difesa durante un’aggressione nel caso in cui non sia possibile l’intervento immediato delle forze dell’ordine. Tuttavia, vi è una netta distinzione di ciò che potrebbe accadere in casa oppure per strada. Infatti, se da un lato grazie a una modifica dell’articolo 52 del Codice penale avvenuta nel 2006, si possono utilizzare armi nei confronti degli aggressori se questi hanno violato il vostro domicilio. 

Tuttavia, la difesa personale deve essere sempre proporzionata all’offesa ricevuta, pertanto, se si decide di sparare al ladro che sta scappando via con la refurtiva, in questo caso la legge non potrà proteggervi, poiché quel determinato momento non eravate in pericolo. In strada invece, per quanto possiate detenere legalmente un’arma al vostro domicilio, non è possibile portarla in giro, dunque il suo utilizzo non è mai giustificabile anche in caso di aggressione. Nonostante ciò, è possibile difendersi fisicamente oppure adoperando alcuni oggetti non considerati alla pari di una pistola o di un teaser.

Imparare a difendersi da sole

In alcune regioni d’Italia sono stati promossi dei corsi gratuiti di difesa personale, in modo tale che tutte possano imparare a gestire nel migliore dei modi un tentativo di borseggio o di stupro, poiché viene insegnato non solo a schivare possibili colpi, ma anche a infliggerli.

Si tratta di tecniche derivanti dalle arti marziali, come per esempio il karate o il ju jitsu, con le quali si apprendono i metodi per rialzarsi se si viene atterrati. Benché non sia possibile adoperare delle vere e proprie armi fuori casa, poiché vietate dalla legge anche se legittimamente detenute, si può usufruire di alcuni escamotage per spaventare o comunque far arretrare gli aggressori. Tra questi vi consigliamo senza dubbio lo spray al peperoncino: si tratta di un deterrente urticante da spruzzare a una distanza piuttosto ravvicinata e puntando il volto del malvivente.

Un altro oggetto che potrebbe rivelarsi utile in caso di pericolo è un allarme personale: un piccolo oggetto molto simile a un telecomando, ma che premendolo può emettere un forte suono mettendo in allerta i passanti. È possibile adoperarlo anche per mettere in fuga i malviventi, poiché tali oggetti sono in grado di raggiungere fino a 130 dB di rumore. Su https://fabiolosa.com potrete trovare alcuni modelli dall’aspetto molto carino che difficilmente saranno identificati dagli aggressori. È invece vietato avere con sé oggetti come manganelli, pistole, coltelli, tirapugni e storditori elettrici: si possono detenere presso il proprio domicilio, ma non per strada.

Cosa fare in caso di aggressione

Speriamo davvero che non accada mai, tuttavia, se doveste essere vittima di un aggressione fisica è molto importante rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare l’evento senza alcuna vergogna, anche se non si conosce l’identità della persona. Inoltre, è consigliabile recarsi sempre al pronto soccorso e valutare, tramite referto da consegnare alle autorità, l’entità delle percosse subite. È altrettanto fondamentale, per le vittime di stupro, consultare una figura professionale che possa aiutarvi a gestire l’accaduto: il Telefono Rosa è attivo 24/h e mette a disposizione psicologi, avvocati penalisti e operatori sanitari in grado di fornire aiuto nell’immediato oppure supporto morale via telematica.

01/06/2021 16:04
Alessandro

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