Intorno alla figura dello psicologo da sempre ruotano numerosi pregiudizi, spesso frutto di un retaggio culturale arcaico. In passato, seguire una terapia che prevedesse l’intervento di questo professionista significava, per molti, essere affetti da qualche forma di pazzia. Oggi, per fortuna, questa prospettiva è stata quasi del tutto superata, e questa figura professionale è diventata un vero punto di riferimento per molti.
Grazie alle numerose specializzazioni introdotte, acquisire il titolo in psicologia è sempre più allettante soprattutto con la previsione dei numerosi sbocchi professionali previsti, ma anche per l’aspetto economico sempre più gratificante, sia che si opti per un lavoro come libero professionista sia che si decida di lavorare alle dipendenze di una struttura sanitaria. Una delle specializzazioni più ambite nell’ultimo decennio è la specializzazione in Psicologia giuridica e forense. Ma di cosa si tratta e perché non bisogna confonderla con la psicologia clinica?
Quando parliamo di Psicologia forense intendiamo quella branca della psicologia applicata che si avvale delle conoscenze psicologiche con riferimento ad alcuni aspetti giudiziari quando si fa necessaria una valutazione o perizia giudiziaria. Gli ambiti di applicazione sono sia di natura penale sia civile, ma non mancano interventi anche nell’ambito del diritto del lavoro.
Nel sistema giudiziario italiano, in ambito penale lo psicologo è un vero e proprio consulente tecnico di parte (CTP) se chiamato d'ufficio (CTU), ovviamente questo ruolo è attivabile previa iscrizione presso l’albo dei CTU accessibile mediante moduli scaricabili dal sito del Ministero della Giustizia. La presenza in giudizio di questa figura professionale ha lo scopo di valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato, la sua pericolosità sociale, la capacità a testimoniare. Lo psicologo forense può essere convocato anche all’interno del collegio del tribunale di sorveglianza o tribunale dei minori. In questo caso ricoprirà il ruolo di giudice onorario affiancando i giudici togati.
In ambito civile la sua consulenza riguarda soprattutto l’affidamento dei minori, in casi in cui si debba procedere all’emanazione di provvedimenti che limitano la potestà, in caso di adozione, ove si richieda l’autorizzazione al matrimonio per il minore emancipato, nel caso di affidamento etero-familiare o di interruzione di gravidanza per minorenni, in caso di interdizione o inibizione o amministrazione di sostegno, cambiamento di genere sessuale, accertamento dell’incapacità per l’annullamento di negozi giuridici come matrimonio, contratto, testamento, donazioni.
Nell’ambito giuslavoristico, invece, la figura dello psicologo ha lo scopo di valutare eventuali situazioni di mobbing, inabilità al lavoro ecc.
A differenza dello psicologo nel suo ruolo classico, lo psicologo forense possiede un know-how interdisciplinare in quanto deve acquisire conoscenze afferenti alla psicologia ma anche conoscenze legate alla disciplina giuridica. Infatti, lo psicologo forense non cura il soggetto per il quale è richiesta la perizia, ma semplicemente analizza e valuta i comportamenti e la eventuale capacità di intendere e volere, insomma offre una mera attività di consulenza e non terapia.
Psicologia clinica: cos’è
Diverso è il caso della Psicologia clinica. In questo ambito la presenza dello psicologo ha una vera e propria natura diagnostica. Da un punto di vista giuridico, la psicologia clinica valuta solo l’aspetto, appunto, clinico dell’imputato. In linea generale questo ambito della psicologia applica concretamente tecniche ed orientamenti al fine di far raggiungere al proprio paziente il benessere psicologico.
Psicologia forense: la formazione
Per lavorare nell’ambito della psicologia forense, oltre al conseguimento della laurea magistrale in materia, al superamento dell’esame di stato e all’iscrizione presso l’albo degli psicologi. Lo psicologo forense richiede una formazione ad hoc in ambito psicologico-giuridico, ciò è possibile attraverso Master di I o II livello, come ad esempio il Master in ‘Psicologia giuridica e forense’ organizzato dall’Università telematica Niccolò Cusano.
La specializzazione in psicologia forense è, in linea generale, rivolta ai laureati in Psicologia, agli psicologi, agli psicoterapeuti, ai medici psicoterapeuti e ai laureati in Giurisprudenza.
Infine, quanto agli sbocchi occupazionali di psicologia giuridica il futuro professionista potrà ricoprire numerosi ruoli. Può ambire a diventare Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) del Pubblico Ministero, oppure perito del giudice in ambito civile e penale. Altra opportunità è quella di essere Consulente Tecnico di Parte (CTP) degli avvocati, come pure giudice onorario presso la corte di appello del tribunale dei minorenni. Nel lungo elenco di opportunità figurano poi quella di diventare perito presso il tribunale dei minorenni, un collaboratore nei centri per la giustizia minorile, collaboratore ausiliario della polizia giudiziaria, o infine perito presso il tribunale ecclesiastico nelle cause di nullità matrimoniale.
03/08/2021 11:39
Alessandro
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