Musica e gioco: quello che ascoltiamo influenza il modo di giocare?

Negli ultimi anni il gioco online è entrato a pieno titolo nella vita quotidiana e nelle abitudini di milioni di persone. I giochi di ultima generazione, siano essi classici rivisitati o nuovi multiplayer in 3D, attirano gli appassionati per la facilità di accesso e per le infinite possibilità di divertimento che offrono. Ma c’è di più. Uno dei segreti del loro successo è il loro saper influire su un senso spesso sottovalutato: l’udito. E questo tramite musiche composte appositamente o scelte con cura dagli sviluppatori. Ma perché la musica ha tutto questo impatto sulle nostre esperienze ludiche? E come influisce sul nostro modo di giocare? Proviamo a capirlo.

L’influenza della musica sul cervello umano e sulle sensazioni è un ambito indagato da moltissimo tempo dalla scienza. Molte le teorie e le ipotesi fatte, ma ce n’è un aspetto in cui quasi tutti sono concordi: ascoltare musica aumenta la produzione di dopamina, ovvero del neurotrasmettitore responsabile del benessere. La dopamina viene rilasciata durante le esperienze piacevoli e stimola le persone a cercare di mantenere più a lungo possibile quelle sensazioni.

Da qui il ruolo della musica nel gaming: aiutare gli utenti a immergersi nell’esperienza di gioco e a renderla stimolante per periodi prolungati di tempo. E questo indipendentemente dalla complessità o meno del gioco. Tra gli importanti classici dell’intrattenimento le slot machine sono forse la disciplina più legata alla musica. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che melodie in Do maggiore aumentano le sensazioni di gioia e il comfort dell’ambiente di gioco. E moltissime slot moderne hanno musiche realizzate proprio in questa chiave.

Altre ricerche hanno indagato anche gli effetti delle melodie sulla fidelizzazione dei giocatori. E hanno scoperto che molto spesso la nostra passione per una determinata slot deriva proprio dal coinvolgimento creato dalla canzone preferita che passa in sottofondo. È per questi motivi che gli sviluppatori di software hanno iniziato ad abbinare a ogni nuovo titolo un tipo di musica. Musica che deve integrarsi alla perfezione col tema del gioco per creare un’esperienza multisensoriale. In queste esperienze rivestono un ruolo decisivo anche suoni, allarmi ed effetti sonori. Contribuiscono a mantenere viva l’attenzione, creano un senso di attesa e regalano sensazioni piacevoli al momento della vittoria.

Le slot non sono l’unico gioco influenzato in maniera importante da note e suoni. La musica riveste un ruolo decisivo anche nel mondo dei videogiochi. Cosa sarebbero stati Super Mario Bros e Street Fighter II senza le loro celebri colonne sonore? In un videogioco sono 3 le componenti fondamentali: la grafica, l’interattività e, appunto, il sonoro.

Lavorando in concomitanza con gli elementi visivi e interattivi, le musiche guidano le nostre menti in qualsiasi spazio che i compositori e i creatori del gioco hanno deciso di farci visitare.

E questo fin dalla nascita dei primi videogiochi. All’inizio le tecnologie esistenti permettevano di creare musiche soltanto a 8 bit. Più che composizioni erano dei jingle ma sono comunque rimaste impresse nei giocatori. Basti citare i casi dello stesso Super Mario o di altri cult come Mega Man 2.

Con il passaggio alla tecnologia a 16 bit la posta si è alzata notevolmente. Sono così arrivate le prime composizioni originali e alcuni arrangiamenti orchestrali. Tra i più famosi impossibile non citare quelli di Nobuo Uematsu per la serie Final Fantasy e quello di Robert Prince per Doom, il primo sparatutto in prima persona della storia.

Con i 32 bit prima e con i 64 bit poi, le colonne sonore dei videogames sono cambiate per sempre e si sono trasformate da semplice accompagnamento a parte integrante del gioco. Quello che non è cambiato è la capacità della musica di influenzare il modo in cui giochiamo. È per questi motivi che alcuni horror alternano melodie inquietanti al silenzio. Oppure quando ci troviamo immersi in un open world di un gioco di ruolo musiche allegre e più “morbide” ci fanno esplorare in tutta tranquillità e serenità. È questo il magico potere della musica.