il Tacco di Bacco

Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio: il gioco educativo del CNR

Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio: il gioco educativo del CNR

Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio questo il nome del videogioco presentato negli scorsi mesi del CNR, il principale centro di ricerca italiano. 

Questo gioco, che punta come target i bambini e i ragazzi a cavallo delle scuole medie, mira a divenire un nuovo strumento formativo nelle mani degli insegnanti e dei genitori.

I suoi creatori lo definiscono un “serious game”, ovvero un gioco che ha una finalità educativa. In questo caso la finalità è istruire i più piccoli al mondo spesso complesso e pericoloso di internet, di modo che possano arrivarci consapevoli dei rischi, ma anche delle enormi potenzialità di questo mezzo.

 Passando alla storia effettiva del gioco, Nabbovaldo è il suo protagonista che verrà guidato dal videogiocatore nella città immaginaria di Internetopoli. Nabbovaldo è un giovane ragazzo ingenuo dei pericoli che corrono nella città colpita da un malware cattivo che vuole sottrarre il denaro dei cittadini. 

Il protagonista dovrà interrogare i cittadini alla ricerca di informazioni, come un moderno detective 2.0. Nel mentre dovrà compiere per loro tante piccole missioni secondarie che in gergo videoludico vengono denominate “sidequest”. 

Interessante è la struttura molto libera del gioco che tende quasi ad essere un open world, ovvero non costringe il giocatore a seguire in modo schematico un tragitto, ma puoi liberamente aggirarsi per la città e decidere cosa fare in autonomia. Questo punto rende il gioco adatto a personalizzazioni che spetta poi all’insegnante sfruttare in modo proficuo di modo che i propri alunni arrivino a un’ottima consapevolezza della rete. Nel video che segue puoi ascoltare le parole sul gioco della Dott.ssa Giorgia Bassi, curatrice del progetto.

16/11/2021 00:00

(letto 597 volte)

Se hai stampato queste pagine, ricordati di cestinarle nel raccoglitore della carta.
If you print these pages don't forget to trash them in a recycle bin.