il Tacco di Bacco

Locus 2022: Brunori Sas in concerto. Tra rock e valzer si è celebrata una grande festa popolare

Locus 2022: Brunori Sas in concerto. Tra rock e valzer si è celebrata una grande festa popolare

Ore 22.00 di un afoso sabato di agosto in Puglia. Alle spalle le antiche vestigia di Egnazia, la città dei Messapi lambita dal mare di cui oggi resta traccia in un parco archeologico ben tenuto. Di fronte un prato sterminato, con al centro il grande palco del Locus: si accendono le luci, la tappa pugliese del tour di Brunori Sas può iniziare.

L’apertura del live è affidata ai suoi pezzi più rock, “Al di là dell’amore”, “Benedetto sei tu”, un “rock di mezz’età” – così lo chiama Brunori, da mettere subito in scaletta prima che le energie e il fiato vengano a mancare. Si svela cosí, già al secondo brano, la natura del cantautore cosentino: autoironica, divertente, autentica. Ride e fa ridere, Brunori, che intervalla le sue canzoni parlando al pubblico e in questo continuo cantare e parlare mai si avverte nelle sue battute una forzatura o della retorica. E i fan lo accolgono, ridono con lui, cantano le sue canzoni, ballano e si abbracciano sostenendolo per l’intero concerto che durerà un’ora e mezza.

E se il suo tentativo di “twerkare come Elettra Lamborghini” è un divertente fallimento, si svelano come piccoli capolavori i brani a seguire. Sostenuto da una band in formissima, con i fiati che primeggiano su tutto, Brunori attacca con “L’uomo nero” e “Sabato bestiale”, due dei tanti brani del repertorio che ben fotografano uno spaccato d’Italia borghese, superficiale, razzista. Ma non prendersi troppo sul serio è la parola d’ordine di questo concerto: ecco allora che la band si trasforma nell’“Orchestra Sassadei”, Dario invita i fan a ballare un valzer sotto al palco e a tirar fuori “il fanciullismo pascoliano” che si nasconde in ciascuno di noi sulle note di “Bello appare il mondo”.

Il viaggio prosegue con “Il costume da torero”, “Kurt Cobain” e “Guardia ’82”, quasi a voler rispolverare i ricordi di giovinezza della sua generazione, quarantenni che hanno conosciuto l’arretratezza della provincia degli anni ’80 e le ideologie razziste e capitaliste a mezzo social dei giorni nostri. Brunori canta, salta sul palco, suona al pianoforte e il concerto scivola veloce sulle note di “Firenze”, “Anche senza di noi”, “Canzone contro la paura”, “Quelli che arriveranno”. Il gran finale – chiesto a gran voce dal pubblico – è affidato a “La verità” e ”Arrivederci tristezza”. La luna nel frattempo è scena al punto da diventare naturale e splendida scenografia di un concerto pulito, sincero, senza fronzoli, eppure capace di far riflettere, commuovere, inchiodare una generazione – quella dei quarantenni che rappresentavano la maggioranza del pubblico – alle proprie paure, frustrazioni, contraddizioni.

Complice anche l’astinenza da live causata da due anni di pandemia, il concerto di Brunori Sas organizzato dal Locus è stato una grande festa popolare, in cui Brunori e la sua band ci hanno preso per mano emozionando, divertendo, coinvolgendo… E facendocelo amare ancora di più.

Nota a margine: l’affollata estate pugliese – in cui proliferano a dismisura concerti, concertini, spettacoli e spettacolini – ha fatto sentire anche ieri sera lo scricchiolio di un sistema bulimico. Perché a pochi chilometri dal palco del Locus era stato allestito un altro palco – forse ancora più maestoso – con musica elettronica sparata a palla. E i cui decibel sono arrivati fino sotto al palco di Brunori.

08/08/2022 16:32
Alessandro

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