il Tacco di Bacco

S/Calvino o della libertà di e con Mario Perrotta. La recensione dello spettacolo in scena a Ceglie Messapica

S/Calvino o della libertà di e con Mario Perrotta. La recensione dello spettacolo in scena a Ceglie Messapica

Di Angela Maria Centrone

Partendo da La giornata d’uno scrutatore, Mario Perrotta dà il là a questo monologo, a tratti in musica, dedicato a Italo Calvino e al concetto di libertà, rappresentando coloro che lo scrittore, di cui quest’anno ricorre il centenario, aveva definito “beati”, ovvero i degenti del Cottolengo. È la voce di uno di loro ad abbandonare la prigione del proprio corpo e ad avviare questa riflessione complessa, concitata, a volte ironica, ma mai banale, sulla libertà negata e la libertà sprecata.

Calvino fu indagatore lucido e attento della condizione umana, che ha tratteggiato nei suoi scritti con uno sguardo sempre incondizionato, come se in qualche modo avesse sempre chiara davanti a sé la famosa “visione d’insieme” e riuscisse a guardare da un punto di vista privilegiato e indipendente, come il Cosimo del suo “Barone Rampante”, inno alla disobbedienza ed alla libertà.

Quindi, chi meglio di lui, tra gli autori, da ripercorrere per parlare della libertà, come valore e come aspirazione, tra le rime di un testo nel quale sapientemente Perrotta intreccia come fili le trame de Le città invisibili, Il cavaliere inesistente, Palomar, Le cosmocomiche, oltre a quelli già succitati, menzionando anche qualcuno dei suoi saggi, ad esempio L’Orlando Furioso.

“Come puoi  restare indifferente?” esclama dal palco del Teatro Comunale di Ceglie l’attore leccese - premio Ubu 2022 per lo spettacolo Dei figli. E in effetti non si può. Non si può, a fine serata, abbandonare la sala senza pensare alla propria vita e al modo nel quale impieghiamo il nostro tempo in questo mondo, a quei momenti che avremmo voluto cristallizzare per sempre, alla certezza che la libertà è nel riuscire a godere del “qui ed ora”, alla consapevolezza che è nell’amore la prova del nostro esistere e a quella voglia di rileggere le opere di Calvino per coglierne ancora l’analisi poetica e intelligente di ciò che siamo.

 

17/04/2023 17:00
Angela Maria Centrone

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