Locus Festival 2023 | I Sigur Rós al Faro Borbonico di Bari: tra suoni ultraterreni e qualche criticità

Di Angela Maria Centrone

In una serata che definire afosa è dir poco, giungono in Puglia come una ventata di aria fresca gli islandesi Sigur Rós: i suoni fluttuanti e ultraterreni sono un dolce ristoro per la platea accaldata.

Ad un passo dal festeggiare il trentennale di attività, Birgisson, Gunnarsson e Hólm fanno tappa a Bari per il Locus Festival, in scaletta brani classici come Festival e pezzi come Ylum, dall’ultimo album Átta, registrato dopo due anni di fermo a causa della pandemia tra gli Abbey Road Studios di Londra, l’Islanda e gli USA, la raccolta rappresenta il «desiderio di un sentimento di unità quando si è sopraffatti dalle circostanze tumultuose».

Nota dolente della serata è stata l’insufficienza di navette di collegamento tra il parcheggio preposto e il Faro Borbonico, ove si svolgeva il concerto, problema che ha costretto buona parte degli avventori a perdersi l’inizio dello spettacolo e qualcuno ad una “passeggiata” di circa 40 minuti a piedi.

Anche la venue scelta, che per gli Alt-J nel 2022 aveva lasciato alla platea un’emozionante suggestione, quest’anno non è stata all’altezza delle aspettative: le molte navi ormeggiate in porto hanno disturbato sia il campo visivo che sonoro, non creando quella magia del live in mezzo al mare che ci si aspettava.  

Nonostante le criticità, di cui l’organizzazione del Locus si è prontamente scusata in un post sui social questa mattina, all’uscita più di qualcuno era entusiasta di aver goduto di questa prelibatezza musicale a pochi km da casa. 

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WEB: https://www.locusfestival.it