il Tacco di Bacco

Io Capitano di Matteo Garrone, la recensione

Io Capitano di Matteo Garrone, la recensione

di Angela Maria Centrone

“Io capitano” è il viaggio dell’eroe contemporaneo: il sedicenne Seydou parte con suo cugino Moussa dal Senegal per raggiungere l’Italia, superando il tragitto allucinante nel deserto, la permanenza atroce nei lager libici e un incredibile viaggio in mare, sino alle coste della Sicilia.

In questo racconto, il regista Matteo Garrone riesce sorprendentemente a rappresentare la straziante verità di quel che accade ad ogni immigrato che decide di raggiungere il nostro continente e allo stesso tempo a sublimarla rendendola una commovente fiaba moderna. 

È un film ricco di contrapposizioni: i meravigliosi colori del Senegal e la sua povertà, l’amore della famiglia e l’insoddisfazione di un giovane, la suggestiva fotografia e l'estenuante cammino nel deserto e, infine, l'estrema disumanità e il più alto senso di fratellanza.

Un animo coraggioso e un cuore puro sono i superpoteri del protagonista in questa impresa che sembra impossibile, ma che tutti giorni in Africa qualcuno intraprende. I due protagonisti non fuggono da una guerra, ma come qualsiasi ragazzo occidentale inseguono un sogno, vogliono vivere nuove esperienze, migliorare la propria condizione. Questo pone l’accento sul fatto che nel 2023 l’equità è ancora un concetto lontano: a prescindere dalle emergenze umanitarie, non è giusto che “vedere il mondo” sia un lusso concesso solo ai pochi con il passaporto giusto.

Leone d’Argento a Venezia 80, “Io capitano” è un pugno allo stomaco, ma anche una carezza affettuosa. Senza dubbio, si può definire un capolavoro del Cinema, ma anche documento del nostro tempo. 

19/09/2023 19:00
Angela Maria Centrone

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