di Angela Maria Centrone
Yorgos Lanthimos si avventura ancora una volta in territori narrativi straordinari e distopici con la sua ultima opera, “Poor Things”, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Alasdair Gray. Il regista greco, noto per la sua visione surreale, offre uno sguardo affascinante e disturbante su un mondo dove il bizzarro si mescola con il comico, il romantico e il grottesco.
Il film ci trasporta in un'ambientazione vittoriana alternativa, nella quale si svolge questa fiaba stravagante in cui si possono facilmente individuare citazioni letterarie a Frankenstein e a La Bella e la Bestia: il dottor Godwin Baxter della storia, interpretato dal sempre ineccepibile Willem Dafoe, è sia bestia che scienziato e la sua creatura, una straordinaria e perfetta Emma Stone, è appunto Bella ma anche esperimento umano di scoperta, amore e ribellione che si evolve in modo sorprendente. Inoltre, la fotografia di Robbie Ryan cattura perfettamente l'atmosfera gotica e surreale del film e i costumi di Holly Waddington sono assolutamente memorabili.
Sebbene identificato come una rivoluzionaria storia di emancipazione femminile, non si rivela così originale nei contenuti se pensiamo al tema centrale di “Nata ieri”, film del 1950 con Judy Holliday ispirato ad una commedia teatrale e che vide un famoso remake anni ‘90 con Melanie Griffith. Ciò che invece è assolutamente fonte di una profonda riflessione è quella sorta di “reset cerebrale” che condurrà la protagonista all’esercizio del libero arbitrio, attraverso un viaggio di crescita personale, prima al fianco del rozzo e goffo Pigmalione/Mark Ruffalo e poi autonomamente in un bordello parigino alla maniera della Bella di Giorno di Luis Bunuel, e che la farà passare da una realtà in bianco e nero ad un mondo a colori visivamente mozzafiato, nel quale non tutto è bellezza, ma sicuramente è testimonianza di quanto la vita valga la pena di essere vissuta.
E alla fine della visione, resta da domandarsi chi siano in realtà “le povere creature”!?
30/01/2024 00:00
Angela Maria Centrone
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