il Tacco di Bacco

La zona d’interesse (The Zone of Interest) di Jonathan Glazer | La recensione

La zona d’interesse (The Zone of Interest) di Jonathan Glazer | La recensione

di Angela Maria Centrone

Disturbante e privo di immagini dirette dell'orrore, ma piuttosto suggerendolo attraverso un sonoro efficace e persistente, La zona d’interesse (The Zone of Interest) di Jonathan Glazer narra la 'banalità del male', focalizzandosi sulla vita 'tranquilla' della famiglia di Rudolf Höss, il famigerato comandante di Auschwitz, di cui Primo Levi scrisse “sarebbe diventato un grigio funzionario qualunque, ligio alla disciplina ed amante dell'ordine, invece si è trasformato in uno dei maggiori criminali della storia umana”.

Adattato dal romanzo omonimo di Martin Amis, il film ritrae scene quotidiane nella villetta con giardino della famiglia Höss, proprio accanto ad Auschwitz: un angolo di “paradiso” mentre tutto intorno è l'inferno. 

Tuttavia, sin dalle prime scene, lo spettatore viene colto da un'inaspettata e inquietante sensazione di nausea, nonostante il bellissimo giardino, i bimbi biondi e il cane scodinzolante, si ha l'impressione di sentire il rancido oltre il profumo di fiori, l'odore della morte sullo sfondo di quell'esistenza miserabile, così assurda da sembrare finta. Questo disagio permea tutti i personaggi, dal neonato allo stesso Höss, ad eccezione di sua moglie Hedwig, interpretata magistralmente da Sandra Hüller, straordinaria anche in “Anatomia di una Caduta”.

Hedwig è “la regina di Aushwitz”, in lei troviamo incarnata la mediocrità che compie azioni atroci, di cui ha scritto appunto Arendt. 

Il contesto è chiaro ed evidente, ma la riflessione suscitata dalla pellicola è universale e di grande attualità. Senza il riferimento al presente, il film rischierebbe di essere solo l'ennesimo sulla Shoah. È importante ricordare quanto sia stato semplice, attraverso la propaganda, seminare l'odio e quanto sia stato facile far leva sulla miseria, sull'ignoranza e sulla frustrazione per scatenare una vera e propria deumanizzazione nelle persone.

Già vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 2023, La zona d’interesse del regista inglese Glazer, che ha diretto videoclip iconici in passato, si è aggiudicato nel 2024 anche due Oscar: il meritato premio per il miglior sonoro e la statuetta come miglior film internazionale (a scapito, secondo chi vi scrive, di un eccellente Matteo Garrone! ndR).

11/03/2024 00:00
Angela Maria Centrone

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