di Angelo Oliva
Le stelle sulla notte barese erano tante ieri sera, chi segue il Tacco di Bacco, il network dedicato all’informazione su eventi culturali come concerti, performance teatrali e di altri generi, lo sa bene e due stelle hanno illuminato gli occhi di migliaia di persone, in particolare di quei ragazzi degli anni ‘80 che si sono divisi tra due colossi che hanno enormemente contribuito alla colonna sonora della loro vita: Vasco Rossi e Simple Minds
Per noi, il concerto dei Simple Minds aveva un sapore speciale, un conto in sospeso dal lontano 7 luglio 1983, ovvero il concerto al Tursport di Taranto, al quale non potemmo partecipare. In quegli anni, Taranto era stata teatro di una stagione musicale incredibile, ospitando gruppi come New Order, Ultravox, Bauhaus e Cult.
Ieri sulla rotonda fronte mare, davanti all’ingresso monumentale della Fiera del Levante, i leggendari Simple Minds hanno portato il loro Global Tour a Bari, unica tappa nel Sud Italia, concerto programmato nell’ambito del Locus festival, una rassegna musicale quest’anno che celebra i suoi 20 anni di festival con venti grandi eventi, distribuiti dal 28 giugno al 14 agosto in varie città della Puglia come Alberobello, Ostuni, Fasano, Locorotondo e Minervino con artisti come Vinicio Capossela, Nas, Marcus Miller, Toto, Colapesce e Dimartino.
Alle 21.10 la Band scozzese guidata da Jim Kerr col suo compagno della prima ora Charlie Burchill esegue la prima hit della serata: Waterfront, non una dedica speciale al lungomare di Bari ma la canzone preferita per l’apertura dei concerti del tour.
Abbiamo comunque notato che a Bari la scaletta è stata parzialmente diversa da quella dei precedenti concerti del tour attingendo esclusivamente alle canzoni pezzi del loro periodo d’oro e creativo, quella che va da New Gold Dream (1982) a Real Life (1991), che li ha resi uno dei gruppi di maggior successo provenienti dal Regno Unito, vendendo oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo, con singoli al numero uno su entrambe le sponde dell'Atlantico e album al numero uno in tutto il mondo, tra cui "Sparkle In The Rain" (1984), "Once Upon A Time" (1985) e "Street Fighting Years".
Dopo l’esecuzione di Once Upon a Time, Jim Kerr presenta la formazione con Gordy Goudie (chitarra acustica), Ged Grimes (basso), Cherisse Osei (batteria) e Sarah Brown(voce).
Il live prosegue con Mandela Day, la rotonda è sempre più piena di fan, la temperatura già alta continua a salire con l’esecuzione dei brani come Sanctify Yourself, Come a Long Way, Glittering Prize, caratterizzati dalla facilità di partecipazione del pubblico nei cori, vocalizzi da stadio che sono quasi un marchio distintivo della band.
Jim Kerr, generoso e disponibile, ha scherzato con il pubblico utilizzando alcune espressioni tipiche della Sicilia, dove vive spesso a Taormina.
Il sound è quello del pop-rock su tappeti massicci di sinth, le radici new wave e post punk sono impercettibili, un po come in tutte le band dette new romantic dell’epoca, dopo Promised You A Miracle arriva uno dei tre pezzi più attesi della serata, New Gold Dream, sono passati appena cinquanta minuti dal primo pezzo.
È il momento di dare uno stacco alla scaletta con la batterista Cherisse Osei che esegue un lungo assolo, un vero tributo al suo predecessore Mel Gaynor.
L’atmosfera è ora perfetta per Belfast Child, i suoni celtici della canzone popolare irlandese sulla quale il gruppo ha scritto un testo struggente dedicato a quei cittadini nord-irlandesi che hanno perso tragicamente le persone amate.
Con Someone Somewhere in Summertime, la band ha preparato il terreno per il gran finale con la canzone più amata e conosciuta: Don’t You (Forget About Me), il pubblico è in delirio e continua a fare il classico La,La,La,La senza sosta, l’esecuzione del brano va oltre gli 8 minuti, durante i quali Jim Kerr da buon scozzese reclama un extra compenso per l’interminabile esecuzione, che poi arriva col saluto di fine show che tutti sappiamo essere solo un arrivederci.
Alle 22:35, la band è tornata sul palco per un bis, iniziando con "Book of Brilliant Things", interpretata dalla eccellente Sarah Brown, ritorna sulla scena anche Jim Kerr e dopo See the Light siamo veramente arrivati al gran finale che non poteva che essere Alive and Kicking, tutti si lasciano andare cantando a squarciagola, godendo di quel momento che non dimenticheranno mai.
Sulle note di Heroes di David Bowie, Jim Kerr e i suoi compagni di palco salutano calorosamente un pubblico che è stato anch’esso protagonista di questo grande show, un pubblico che per una sera sente proprie le parole “we can be heroes, just for one day” .
Set List
1. Waterfront (Sparkle in the rain)
2. Once Upon a Time (Once Upon a Time)
3. Mandela Day (Street Fighting Year)
4. Hunter and the hunted (New Gold Dream)
5. Big Sleep (New Gold Dream)
6. Sanctify Yourself (Once Upon a Time) cori del pubblico che si riscalda
7 Let There Be Love (Real Life) 1981
8. Come a Long Way (Once Upon a Time)
9. Glittering Prize (New Gold Dream)
10. Promised You A Miracle(New Gold Dream) 1982
11. New Gold Dream (81-82-83-84) (New Gold Dream)
- drum solo
12. Belfast Child (Street Fighting Year)
13. Someone Somewhere in Summertime (New Gold Dream)
14. Don’t You (Forget About Me) The Breakfast Club – Original Motion Picture Soundtrack
Encore
15 Book of Brilliant Things (Sparkle in the rain)
16. See the Lights (Real Life)
17. Alive & Kicking finale (Once Upon a Time)
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01/07/2024 00:00
lovelive
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