Diversamente da quello che si potrebbe pensare in generale, produrre e vendere vino non è affatto una cosa semplice. Non bisogna limitarsi alla creazione di un prodotto di qualità, che di per sé implica conoscenze e impegno, ma è necessario dare anche la giusta importanza a ciò che lo custodisce e che permette di conservare il prodotto al meglio e attrarre i consumatori, ovvero la bottiglia.
Quest’ultima, infatti, gioca un ruolo davvero importantissimo. La forma, il colore e la fattura possono incidere non solo sulla qualità del vino ma anche su come quest’ultimo viene percepito dai consumatori quando lo vedono. Insomma, scegliere la bottiglia per vini è una cosa tutt’altro che semplice e scontata,
L’utilizzo delle bottiglie per conservare il vino risale a tempi antichi. Le prime civiltà, come gli Egizi e i Romani, utilizzavano contenitori di terracotta e pietra per conservare la bevanda. Tuttavia, fu durante l’Impero Romano che il vetro divenne il materiale preferito per la produzione delle bottiglie, permettendo una migliore conservazione e una presentazione più elegante dei vini.
Il vetro, con le sue proprietà tra cui la trasparenza e la resistenza, si rivelò ideale per la conservazione di questo prodotto. Le prime bottiglie in vetro, sebbene rudimentali rispetto agli standard odierni, rappresentarono un significativo passo avanti nella storia del vino.
Con il progredire della tecnologia e dell’arte vetraia, le bottiglie di vino subirono una serie di trasformazioni significative. Le innovazioni nel processo di soffiatura del vetro permisero la creazione di bottiglie dalle forme diverse, anche molto eleganti. Di conseguenza, iniziarono ad essere progettate non solo per scopi pratici, ma anche per ragioni estetiche.
Durante il Rinascimento, ad esempio, le bottiglie cominciarono ad assumere forme più slanciate e di conseguenza raffinate, riflettendo l’importanza crescente del vino come simbolo di status sociale di chi era solito consumarlo. Le innovazioni successive portarono a ulteriori miglioramenti nel design e nella funzionalità delle bottiglie, con un’attenzione particolare alla conservazione ottimale del vino e alla sua presentazione sul mercato.
Generalmente il vino viene imbottigliato e messe in commercio all’interno di bottiglie di vetro, perché? Ebbene, la selezione dei materiali per le bottiglie di vino ha sicuramente un impatto significativo sull’ambiente, pertanto, da anni le industrie del vino cercano di trovare soluzioni sempre più sostenibili e che siano in grado di soddisfare le esigenze di conservazione del vino.
Il vetro è sicuramente il materiale predominante per la produzione delle bottiglie di vino poiché è un prodotto trasparente, è capace di conservare perfettamente i sapori, gli aromi e garantisce l’inerzia chimica. Tra l’altro, il vetro è un prodotto riciclabile, il che riduce la necessità di estrarre e lavorare nuove materie prime per poter imbottigliare il vino.
Tutto ciò ovviamente si traduce in una riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Negli ultimi anni però si stanno vedendo in commercio delle alternative al vetro, come ad esempio le bottiglie di plastica riciclabili oppure soluzioni biodegradabili.
Queste soluzioni, nonostante riescano a garantire sia l’integrità dei sapori del vino che il benessere dell’ambiente, non sembrano riscuotere un grande successo. Questo soprattutto perché il vetro ancora oggi offre un’estetica estremamente gradevole, preferita da produttori e consumatori, capace di trasmettere una sensazione di qualità che in un vino non può mancare.
01/08/2024 00:00
Redazione - il Tacco di Bacco
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