il Tacco di Bacco

L'energia degli Incognito al Teatro Fusco di Taranto | Il racconto della serata

L'energia degli Incognito al Teatro Fusco di Taranto | Il racconto della serata

di Angelo Oliva

La musica, quella bella… Ancora una volta, dopo tanti concerti che ormai non conto più, continuo ad emozionarmi e a stupirmi della qualità, del groove, di quello che mi da il live show degli Incognito. 

Sul palco c’è armonia fisica e spirituale, Bluey (JP Maunick, fondatore della band nel 1976) sembra guidare i suoi musicisti con una connessione quasi telepatica. La band esegue una performance straordinaria, in un Teatro Fusco accogliente e dalla perfetta acustica, una delle nostre mete preferite grazie alla qualità degli eventi proposti. Merito del direttore artistico Michelangelo Busco e di chi lavora dietro le quinte per rendere possibile tutto questo.

Già dai primi brani, in particolare “When Sun Comes Down” sento i vocalist in gran vena, Natalie Duncan, Tony Momrelle e Joy Rose, per tutta la serata si alterneranno nelle interpretazioni personali con virtuosi fraseggi,  sorridendo compiaciuti gli uni degli altri come se si sfidassero nel mostrare il loro talento.

Il ritmo sale con il groove di “Nothing Makes Me Feel Better” tratto dall’ultimo album Into You, seguito da “1975”. Bluey si ferma a raccontare il significato di questo anno cruciale nella storia della band, condividendo la sua storia con il pubblico, composto in gran parte di affezionati fan della prima ora.

La scaletta prosegue con “Still a Friend of Mine”, una delle greatest hit che non può mancare. Tony e Natalie la arricchiscono glissando sulla melodia insieme al flauto traverso di Paul Booth che  poi riprenderà il sax  e  con gli altri membri della sezione fiati, Ryan Quigley tromba e Alistar White al trombone infiammano di tinte latin jazz “Colibrì” ricordando le calde atmosfere dell’orchestra del grande Tito Puente. L’assolo di Francis Hylton  precede un set di batteria e percussioni di Francesco Mendolia e Joao Caetano, che dire…giù il cappello alla ritmica della band. 

E infine una menzione speciale per Chicco Allotta, c’è da chiedersi se è stata più fortunata la band a incontrare lui o lui a incontrare la band? Da quando si sono incontrati, non si sono più lasciati. Chicco Allotta, membro stabile della line up, è un tastierista d’eccezione, dotato anche vocalmente, come dimostrato in '’1993'’ accanto agli assoli di chitarra di Charlie Allen.

Questa è la band, un insieme di grandi artisti con esperienze da solisti e grandi collaborazioni, un dream team guidato da Bluey, penso a lui e mi viene in mente “The Creator Has a Master Plan” titolo del brano del sassofonista Pharoah Sanders.

Loro praticamente vivono in continuo tour, accrescendo sempre più l’esperienza e la capacità di coinvolgere il pubblico col loro acid jazz, con le loro ballad, con le loro hit più famose e i brani più recenti e con le cover, “perché non farle?” dice lo stesso Bluey  e così dopo “As” e “Don’t  Worry ‘bout a thing” arriva l’ultimo brano, alle prime note piano elettrico riconosco “Step Aside” e so  che sarà il momento di Joy Rose, bravissima sempre, ma fantastica in questa esibizione, potenza vocale, ritmo, tutto il pubblico è in piedi,  già da tempo. 

Dopo l’energia di 'Step Aside', il bis arriva con 'Always There', un momento corale che racchiude lo spirito della serata, concluso coni l’ultimo messaggio dell’empatico, gentile e dolce Bluey, “One Love” sulle cui note la band saluta e lascia il palco. 

Sarà un arrivederci, al prossimo concerto degli Incognito, il mio numero …?      

SetList:

  1. Thinking About Tomorrow
  2. Talkin’ Loud
  3. Keep Me in The Dark
  4. When The Sun Comes Down
  5. Nothing Makes Me Feel Better
  6. 1975
  7. Still a Friend of Mine
  8. Bass/Supersonic Lord Sumo
  9. 1993
  10. Smiling Faces
  11. As
  12. Don’t  Worry ‘bout A Thing
  13. Step Aside
  14. Always There

 

20/01/2025 00:00
lovelive

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