
di Angela Maria Centrone
Venerdì 28 dicembre a Ceglie Messapica si è aperta la stagione 2025/26 del Teatro Comunale con Pitecus di Antonio Rezza, un’inaugurazione da tutto esaurito che segna già il passo di una stagione teatrale coraggiosa e di grande qualità, all’interno del circuito Pugliaculture.
Tra l’irriverenza visionaria di Carmelo Bene, il rigore sperimentale di Giorgio Strehler e il neorealismo tagliente di Eduardo De Filippo, Rezza si colloca altrove: in un territorio artistico autonomo, refrattario a definizioni. Un teatro che non imita, ma genera. È anche per questa inclassificabilità che nel 2018 gli è stato attribuito, insieme a Flavia Mastrella, il Leone d’Oro alla carriera per il Teatro.
La natura del loro linguaggio è già contenuta nella scheda dello spettacolo: Pitecus infatti è “(mai) scritto” da Rezza, una dichiarazione poetica e metodologica che racchiude l’essenza della sua pratica scenica. Nulla è fissato una volta per tutte, nulla è replicabile allo stesso modo. Ogni messa in scena è un organismo irripetibile: cambia il ritmo, mutano i tempi, si trasfigurano le reazioni, si accendono deviazioni improvvise. La struttura è una griglia, ma l’accadimento è vivo, indomabile, e spesso in collisione diretta con il pubblico.
È proprio in quel rapporto frontale che Rezza libera il suo spirito anarchico, arrivando a sentenziare: “Non capire di non aver capito è da arroganti.”
Le scene di Flavia Mastrella, quadri tridimensionali che più che ambientare deformano lo spazio, sono porte, anfratti, strettoie, buchi: luoghi da cui Rezza emerge, scompare, rinasce. È un teatro in cui i materiali non illustrano, ma resistono; non decorano, ma agiscono.
Lo spettacolo – come previsto dalla sua scheda – racconta un’umanità frammentata: una sfilata di personaggi che vivono in un microcosmo disordinato, stracci di realtà privi di consolazione. Tutto è accelerato, caricaturale, quasi fumettistico. Ma in quell’eccesso si nasconde la crudezza della verità.
La stagione non poteva aprirsi meglio: Pitecus scompone, interroga, provoca, destabilizza. E nel farlo ricorda quale dovrebbe essere il compito del teatro: spostare lo sguardo.
Antonio Rezza tornerà in Puglia il 21 e 22 febbraio, al Teatro Kismet, con il nuovo spettacolo Metadietro, all’interno del circuito Teatri di Bari.
Nel frattempo, la programmazione 25/26 del Teatro Comunale di Ceglie prosegue con molti altri appuntamenti da non perdere.
Programma completo e aggiornamenti su www.pugliaculture.it
03/12/2025 00:00
Angela Maria Centrone
(letto 62 volte)
| Roma |
| dal 2 dicembre 2025 al 11 gennaio 2026 |
| METADIETRO di Flavia Mastrella Antonio Rezza |
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