Dal maggio 2022, lo Jus Museum si arricchisce di una seconda sede espositiva, destinata ad interventi installativi, video e multimediali.
Il palazzo Donn'Anna, ubicato all'inizio di via Posillipo, con accesso dall’omonimo largo, è un palazzo monumentale del XVII secolo, nonché uno dei più celebri palazzi di Napoli. Le origini del palazzo risalgono alla fine degli anni trenta del 1600, quando venne innalzato per la volontà di donna Anna Carafa, consorte del viceré Ramiro Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres.
Il progetto per la realizzazione fu commissionato al più importante architetto della città di quel periodo, Cosimo Fanzago, che nel 1642 approntò un disegno secondo i canoni del barocco napoletano che prevedesse tra le altre cose anche la realizzazione di un doppio punto d'ingresso, uno sul mare ed uno da una via carrozzabile che si estendeva lungo la costa di Posillipo (che conduce al cortile interno dell'edificio). Il Fanzago, però, non riuscì a completare l'opera per via della prematura morte di Donn'Anna, avvenuta in un contesto di insurrezione popolare a causa della temporanea caduta del viceregno spagnolo, con la conseguente fuga del marito della stessa verso Madrid (1648)[1]. L'edificio rimasto incompiuto assunse lo spettacolare fascino di una rovina antica confusa fra i resti delle ville romane che caratterizzano il litorale di Posillipo e fra gli anfratti delle grotte. Di notevole interesse è il teatro, aperto verso il mare e dal quale si gode un bel panorama della città partenopea: l'edificio, pur non costituendo polo museale, è sede delle Fondazione Culturale Ezio De Felice e, dal 2022, dello spazio eventi multimediali dello Jus Museum.
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