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Alla ricerca del Simurgh

Alla ricerca del Simurgh
Questa è la storia del Simurgh. È una leggenda persiana raccontata in versi dal poeta Farid al-Din 'Attar, scritta negli anni delle crociate. Un giorno tutti gli uccelli del mondo decidono di incontrarsi. Passeri, aquile, falchi, colombi, pappagalli, pavoni e tanti altri: in centomila specie si riuniscono insieme in una grande radura per eleggere un Re, il Re degli Uccelli. Il prescelto per questo ruolo è l'upupa, considerato da tutti come l'uccello più saggio. «Bene» dice l'upupa «vi ringrazio; ma forse questo ruolo spetterebbe al Simurgh». «Il simurgh?» – chiesero gli altri uccelli – «ma non è qui!. Il Simurgh infatti non scende mai dal suo rifugio, l'Albero della Conoscenza del Monte sacro di Alburz». «È vero – rispose uno degli uccelli – e nessuno può arrivare fin lì». Tutti gli uccelli iniziarono a parlare tra loro: il passero cinguettando, l'oca starnazzando, il gufo bubolando, il merlo chioccolando, il corvo gracidando, il pavone gracchiando e così via. Tutti si scambiavano notizie sul Simurgh: raccontavano di come fosse spaventosa la sua forma, con corpo di leone, testa di cane, becco di aquila e ali grandissime; altri raccontavano di come invece le sue piume potessero ridare vita e salute a chi fosse ammalato, altri ancora ricordavano di quando il Simurgh spiccò il volo dall'Albero della Conoscenza, scuotendo i rami così forte che i semi si sparpagliarono in tutto il mondo, creando tutti gli alberi e le piante. Tutti sapevano che raggiungere il Simurgh sarebbe stato difficile. «Ho deciso» disse allora l'upupa «andremo alla ricerca del Simurgh» e spiccò il volo. A centinaia e centinaia lo seguirono. Iniziando a volare però molti cominciarono a dubitare: ci sono sette valli da attraversare, ognuna con grandi difficoltà. Qualcuno cerca di tornare indietro, altri hanno paura, altri ancora si stringono attorno all'upupa fiduciosi. Dopo le ultime due valli – la Valle della Morte e la Valle della Disperazione – sopravvivono solo "si morgh" cioè "trenta uccelli" in persiano. Arrivati al luogo dove vive il Simurgh si avvicinano a uno specchio d'acqua. Lì si specchiano e dalla loro immagine riflessa comprendono che il Simurgh è in realtà loro, che formano un solo uccello, pur essendo trenta uccelli diversi. Daniele Milazzo

WEB: https://iltaccodibacco.it/puglia/eventi/84665.html

02/08/2013 10:55
iltaccodibacco.it

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